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Le PAtAMACChINE al “FESTIVAL DELLA SCIENZA”

GENOVA 21 Ottobre – 2 Novembre 2011


Le Patamacchine sono macchine “assurde”, anelli di congiunzione tra le grandi invenzioni del passato e loro future (e fantasiose) possibili applicazioni. Interamente realizzate con materiale di riciclo (in particolare con rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), le Patamacchine sono inoltre ambasciatrici di una ulteriore, fondamentale questione: il fatto che il futuro del nostro ambiente sia legato al modo in cui lo viviamo e alla dimensione ecologica che riusciremo ad esprimere. Potenziatori di autostima, viaggificatori materici e aiutanti poetici, queste e altre macchine fantastiche ripercorrono le scoperte scientifiche degli ultimi 150 anni, animando la volontà di migliorare la qualità di vita del futuro, consapevoli del valore del passato. Un esempio? In omaggio all’invenzione del telefono di Meucci, nasce il Pacificaphone, un reinventato apparecchio del futuro che permette ai popoli di tessere relazioni di pace, attraverso un gioco simbolico e ironico fatto di luci, pulsanti e voci. Si tratta, in realtà, di oggetti assurdi che spiazzano la percezione, facendo del binomio passato-futuro una caratteristica di riflessione e gioco. Le Patamacchine sono un esempio divertito e interattivo della scienza e racchiudono, nel loro nome, ironia ed erudizione. Facendo proprie le suggestioni della Patafisica di Jarry e delle Macchine inutili di Tinguely, questa mostra interattiva ci catapulta in un mondo futuristico e futuribile, dove quotidiano e bizzarria tecnologica sono sinonimi.

fonte: www.festivalscienza.it

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